Filosofia della conoscenza e metafisica

L'idea dell'essere e la dottrina dell'intelligenza

Il problema centrale del Nuovo Saggio sull'origine delle idee è la questione del rapporto tra intelligenza e verità: quali sono le capacità e i limiti dell'intelligenza umana? Che cosa si deve intendere quando si parla di verità? Che cos'è il pensiero e che cosa esattamente produce? La convinzione di fondo di Rosmini è che il pensiero moderno abbia complessivamente perduto, rispetto alla tradizione classica e medievale, il significato autentico di che cosa significa pensare. Quello che soprattutto Rosmini imputa a gran parte della filosofia moderna è di non aver capito che il «sentire» e il «pensare», per quanto strettamente connessi tra loro, sono processi del tutto diversi e non possono essere ridotti l'uno all'altro. Secondo Rosmini, un'attenta analisi della pura e semplice esperienza sensoriale mostra chiaramente che la dinamica della sensazione è essenzialmente egocentrica: la sensazione è sempre una «mia» modificazione; in ogni cosa sentita io sento sempre «me stesso» modificato da una qualche realtà esterna. L'intelligenza invece non è un processo in cui io vengo modificato da qualcosa che viene a me, è viceversa una specie di movimento in cui io esco da me stesso per aprirmi a ciò che rimane «altro» da me. Ecco come Rosmini definisce la differenza tra il sentire e il conoscere intellettivo: «Sentire [...] è unire, immedesimare con sé; conoscere è separare, distinguer da sé: sentire suppone vari stati d'un soggetto identificati per l'identità del soggetto; conoscere suppone diversità assoluta del soggetto stesso conoscente dalla cosa cognita» (Principi di scienza morale, p. 95, nota 6). Nell'atto conoscitivo dell'intelligenza la persona opera un decentramento da sé, lascia spazio a ciò che vuole conoscere, percepisce l'oggetto nel modo di «essere» che è proprio dell'oggetto stesso. Pensare significa cogliere la realtà nella dimensione dell'«essere». È appunto questa presenza alla mente della dimensione dell'«essere» che Rosmini chiama «idea dell'essere». L'idea dell'essere è il segreto dell'intelligenza in quanto facoltà rispettosa dell'alterità di ciò che viene conosciuto. Come afferma Rosmini: «l'idea dell'essere è quella che costituisce la possibilità che abbiamo d'uscir di noi [...] cioè di pensare a cose da noi diverse» (Nuovo saggio, III, n. 1081, p. 47). L'idea dell'essere è, per l'intelligenza umana, quello che la luce è per la vista. Come, per vedere fisicamente un oggetto, è necessario coglierlo nella luce e, se non c'è la luce, l'occhio non può produrre da sé nessuna visione, così per conoscere con l'intelligenza un oggetto è necessario coglierlo nell'idea (o nell'orizzonte) dell'essere, e se non c'è tale idea l'intelligenza non ha alcuna conoscenza. L'esercizio dell'intelligenza è possibile grazie alla «luce dell'essere», una luce discreta e non invadente, di cui noi facciamo uso senza nemmeno accorgercene, allo stesso modo in cui la luce fisica rende possibile la vista delle cose senza che normalmente si badi ad essa. Come afferma Rosmini: «l'uomo non può pensare a nulla senza l'idea dell'essere [...]. Si può definire l'intelligenza nostra la facoltà di veder l'essere [...]. Toltaci la vista dell'essere, l'intelligenza nostra è pur tolta» (Nuovo saggio, II, n. 411 e 545, pp. 27, 122). Molta parte dello sforzo filosofico di Rosmini sarà dedicato a chiarire le numerose questioni relative all'origine e alla natura dell'idea dell'essere. Di essa Rosmini cercherà di definire e spiegare le principali caratteristiche: oggettività, semplicità, unità, universalità, necessità, immutabilità, eternità, innatezza. L'idea dell'essere, per questi suoi caratteri, è un'apertura sull'assoluto e sull'eterno: essa è «il divino» nell'uomo, ma non va in nessun modo confusa con l'idea piena di Dio, la quale rimane al di là delle umane capacità conoscitive. 
(M. DOSSI, Il santo proibito. Il Margine, Trento 2007, pp. 62-72)
 

- Principi della scienza morale, a cura di Umberto Muratore, Città Nuova, Roma 1990
- Nuovo saggio sull'origine delle idee, a cura di Gaetano Messina, 3 voll., Città Nuova, Roma 2003-2005