1816-1822

Gli studi universitari padovani e l'ordinazione sacerdotale

Nel 1816 terminati gli studi superiori, il padre vorrebbe fargli intraprendere la carriera ecclesiastica a Roma in una scuola prestigiosa, ma Antonio sceglie di iscriversi alla Facoltà di Teologia dell'università di Padova. Durante questo periodo, le sue giornate sono scandite dalla preghiera, dalla frequenza alle lezioni, dallo studio, dalle conversazioni con gli amici e i compagni (Leonardo Rosmini, Antonio Fedrigotti e Giuseppe Bartolomeo Stoffella della Croce) con i quali condivide l'alloggio padovano.
I suoi interessi rimangono vasti: è iscritto alla facoltà di teologia, ma frequenta anche le lezioni di medicina, fisica, astronomia e matematica. Stringe nuove amicizie, la più importante con Niccolò Tommaseo, che lo porterà a diventare un raffinato studioso della lingua italiana.
Inizia a stendere una Biblioteca filosofica nella quale fa un vero e proprio censimento delle opere di settecento pensatori. E, soprattutto, inizia a immaginare un'opera imponente che avrebbe dovuto essere la risposta cattolica all'Enciclopedia di Diderot e d'Alembert. A Padova veste per la prima volta l'abito talare (1817) e riceve i quattro ordini minori.
Nel 1818, terminati i corsi universitari ma non ancora laureato, rientra a Rovereto per le vacanze estive purtroppo rattristate dalla morte inaspettata dell'amatissimo zio Ambrogio.
Mentre attende il gran giorno dell'ordinazione sacerdotale continua a dedicarsi alla preghiera, allo studio, alle opere di carità. E non dimentica gli amici: per lui, l'amicizia non è soltanto un profondo sentimento umano, ma una delle manifestazioni più intense dell'amore cristiano.
Proprio per questo nel 1819 decide di dare vita alla «Società degli amici» con lo scopo di coltivare e diffondere l'amore per la religione: i suoi membri (con lui  ci sono Sebastiano De Appollonia e Giuseppe Bartolomeo Stoffella) saranno legati tra loro dal vincolo della carità cristiana e dalla preghiera.
Messe da parte per qualche tempo le ricerche filosofiche e gli altri interessi culturali, si concentra negli studi teologici, ma nel 1820 la morte del padre settantacinquenne gli impone di farsi carico della responsabilità della famiglia e dell'amministrazione dell'ingente patrimonio ereditato.
Nel 1821 a Chioggia (Trento è senza vescovo dal 1818) è ordinato sacerdote e celebra la sua prima messa. Di lì a breve, rientrato a Rovereto, celebra una messa privata nella cappella di famiglia ed una solenne nella chiesa di San Marco. Nella quaresima del 1822 viene chiamato al suo primo impegno pastorale nella parrocchia di Lizzana. Assolto l'incarico ritorna a Padova per laurearsi in teologia e diritto canonico.

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