I Rosmini di S.Caterina

Pietro ( -1578) il rosmarino

Figlio di Gusmero II, è ricordato con particolari elogi ed encomi nel decreto di nobiltà che Massimiliano II concesse ai Rosmini nel 1574. Da una serie di documenti presenti in archivio si deduce che Pietro, al servizio di Filippo II re di Spagna, insieme col conte Lodron nel 1576 sia stato nel napoletano a combattere contro il mussulmano Amurat; anno in cui la peste, dopo essersi abbattuta su Trento, si spostava nella valle del Po e da lì verso sud minacciando tutta Italia. Trascorse gli ultimi anni a Rovereto, dove a memoria dei posteri pensava di erigere un altare a S. Giustina nella Chiesa di S. Maria del Carmelo a ricordo della vittoria ottenuta contro i Turchi nemici della religione cristiana. Ma la morte lo anticipò: sarà il fratello Panfilo ad attuare le sue volontà.
In una delle lapidi collocate nel chiostro della chiesa, scolpita sotto l'arma dei Rosmini , un'iscrizione ben ne delinea la figura: "Pietro Resmini nacque a Rovereto. Adulto, / Corsica e Malta lo videro alfiere / e compagno Lodron in Belgio ebbe questi combattente. / Sanno che questi anche in Italia comandò due Compagnie / e in battaglia navale servì Filippo / Re degli Spagnoli, / i quali diedero a lui e ai vivi fratelli Resmini dell'estinto / ogni sorta di lode e nobiltà. / Vivete lieti e pregate Dio attendendo alle virtù. / Morì il 30 gennaio 1578".
Nella pinacoteca del palazzo, invece, si può ammirare un suo ritratto in costume spagnolo con nell'angolo in alto a sinistra lo stemma del casato.