I Rosmini di S. Caterina

Rosmino

Figlio secondogenito di Gusmero e fratello minore di Gusmero II (fondatore della linea Resmini o Rosmini-Panfili di S. Caterina). Fu cittadino sia di Verona che di Rovereto, il primo della famiglia Rosmini a sedere nei consigli della città negli anni 1503-1504.
Nel 1537 considerandolo nobile persona, l'allora principe vescovo di Trento gli concesse alcune decime in feudo, del quale si rinnovò più volte l'investitura nella sua discendenza. Morì a 76 anni e nel testamento dispose di essere sepolto in S. Maria del Carmine, nella tomba di famiglia.
Dei 4 figli maschi avuti dal matrimonio con Cristina Pilati, tre originarono nuove linee discendenti: dal primogenito Antonio la linea dei Rosmini di Rialto, da Cristoforo i Rosmini «al Malcanton», da Alberto i Rosmini-Alberti.
Il primogenito di Rosmino, Antonio fu uomo assai rissoso, spesso coinvolto in fatti d'armi, protetto dal conte d'Arco e da altri cavalieri; e spesso condannato per i suoi reati. Ebbe un figlio Francescantonio e così pure questi, Cristoforo Antonio (1573-1615), che a sua volta ebbe due figli Antonio (1593-1656) e Nicolò (1615-1683). E' a Nicolò, uomo molto abile nei commerci delle sete e buon amministratore, tanto da essere nominato Provveditore della città, che si deve la costruzione di un palazzo in via Rialto, dove prese successiva dimora con la sua famiglia e il fratello Antonio dando inizio ai ramo dei Rosmini di Rialto.