La stanza di Clemente Rebora

La porta che si apre a destra del pianerottolo al terzo piano conduce alla piccola stanza abitata dal 1945 al 1952 dal poeta rosminiano Clemente Maria Rebora. Nato a Milano il 6 gennaio 1885, dopo avere frequentato a Milano il Ginnasio-Liceo Parini, a Pavia inizia e abbandona subito gli studi di medicina. Conseguita a Milano la Laurea in Lettere presso l'Accademia scientifico-letteraria si dedica all' insegnamento in varie città del Nord-Italia.
Partecipa alla prima Guerra mondiale sul fronte di Gorizia fino al congedo obbligato in seguito a forti traumi. Dal 1919 all'insegnamento preferisce l'attività di conferenziere, di poeta e di  traduttore dei classici della letteratura russa. Un intimo disagio lo accompagna sin dalla giovinezza, portandolo ad una lunga e angosciosa ricerca di stabilità interiore. Nel 1928 durante una conferenza su Cristo e la donna giunge alla conversione. Scopre la vocazione religiosa e sacerdotale, nel 1931 entra nell'Istituto della Carità fondato da Antonio Rosmini e nel 1836 è ordinato sacerdote.
Qualificato e intuitivo direttore spirituale, dopo Milano, Domodossola, Stresa, Brescia, e la Sacra di S. Michele, nel 1945 approda a Rovereto dove oltre alla pratica sacerdotale recupera la sua vena e produzione poetica. Nel 1954 è nominato Socio dell'Accademia roveretana degli Agiati. Dopo lunga e dolorosa infermità, muore a Stresa il 1 novembre 1957.