L'appartamento dello zio Ambrogio

La sala di studio

La sala di studio - semplice ed austera - presenta al centro un grande tavolo con 8 seggiole ad alta spalliera interamente ricamate a punto croce con rappresentazioni di scene bucoliche.
Alle pareti quattro semplici vetrine-libreria che lo stesso Antonio fece costruire per una parte dei libri che componevano la sua biblioteca. Sulla cimasa nera delle vetrine spiccano in caratteri greci le parole ENKYKLOPAIDEIA-LEXICA-EPHEMERIDES che ne indicano il contenuto, ovvero l’edizione italiana dell’Enciclopedia francese di Diderot e D’Alembert - acquistata da Rosmini nel 1821 - una serie di riviste, una scelta di dizionari.
In un angolo è presente uno scrittoio - sempre di sua invenzione - in semplice pino che usò per scrivere il “Rinnovamento della filosofia”, quando nel 1835 dopo aver rinunciato alla cura parrocchiale di S. Marco dovette fermarsi a Rovereto per vari mesi in attesa del passaporto.
Completano l’arredo alcuni divani, poltrone, un inginocchiatoio ed una coppia di piccoli mobiletti.
Da notare tra le due vetrine che custodiscono l’Encyclopedie, un ritratto di Rosmini, una tempera su tela che il suo segretario Francesco Paoli fece ricavare da un dagherrotipo del 1845, “essendosi Rosmini lasciato ritrarre per condiscendere all’amico don Paolo Orsi”. E in fondo alla stessa parete un olio su tela raffigurante un bimbo che alcuni ritengono il ritratto di Antonio Rosmini fatto dallo zio Ambrogio.

Beni artistici

Ignoto

Ritratto di Antonio Rosmini-Serbati arciprete di S. Marco
(I. metà sec. XIX - databile 1834-35)