La biblioteca

Nel corridoio, sulla parete dopo il caminetto, una porta immette nelle stanze che un tempo erano l'appartamento di Pier Modesto Rosmini e Giovanna Formenti, i genitori di Antonio. Originariamente tre, queste stanze nel primo dopoguerra in seguito alla parziale demolizione del muro comune (di cui una stretta cornice rimane a testimonianza) furono trasformate - le prime due - in un unico ambiente. E dalla contemporanea chiusura della loggetta che si affacciava sul cortiletto interno si ricavò un piccolo locale che le rese oltremodo comunicanti. Ancor oggi due monumentali stufe di maiolica bianca dalle movenze settecentesche con fregi e decori floreali in oro, troneggiano in un angolo di ognuna delle due stanze.
I pavimenti sui quali poggiano i loro basamenti in marmo, sono in legno di noce, ciliegio e acero; le assi sono disposte in modo tale da creare in ognuna delle due sale due diversi motivi geometrici a losanghe. I soffitti sono decorati a stucco con festoni a motivo floreale.
Un tavolo girevole di forma ottagonale, uno scrittoio con alzata a ribalta, una serie di sedie e sgabelli di vario genere e fattura completano l'arredo di questi locali, trasformati nel primo dopoguerra dapprima in sala studio per i novizi rosminiani e successivamente in biblioteca. Qui su apposita scaffalatura in legno venne collocata dai Padri Rosminiani tutta la biblioteca della famiglia Rosmini e qui è tutt'ora conservata.

Beni artistici

Ignoto

Figura maschile
(sec. XVIII)

Ignoto

Figura maschile
(sec. XVIII)